Geologia
Geologia
Geologia
La geologia del Parco nazionale Velebit settentrionale è la base della sua ricchezza e diversità. Dall'inizio della sua attività l'Ente favorisce e organizza le ricerche geologiche che hanno portato all'edizione della guida geologica del Parco intitolata „Dai bassifondi del mare fino alla montagna“ (in Croatian).
Carso
Il paesaggio del Parco nazionale Velebit settentrionale è caratterizzato dal riconoscibile rilievo carsico che per la diversità, moltitudine e lo sviluppo delle forme carsiche rappresenta una delle più interessanti zone carsiche del mondo.
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Monoliti, rupi, torri, pilastri, doline, karren, scannellature, grotte con l’acqua della neve, gallerie, pozzi… sono solo alcune delle forme carsiche che donano a quest’area la perfezione nella diversità, armonia e bellezza e rappresentano il marchio registrato del Parco nazionale Velebit settentrionale.
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Per la creazione di questo impressionante rilievo carsico erano decisivi gli strati di carbonato di grande spessore, l’attività tettonica che ha formato il rilievo e le precipitazioni arricchite di biossido di carbonio che facevano sciogliere gli strati di carbonato.
Grazie allo scioglimento delle rocce calcaree, per via dell’acqua arricchita di biossido di carbonio che scioglie molto aggressivamente la calcite nei carbonati, si formano numerose forme carsiche, piccole o grandi, sulla superficie e in profondità. Pertanto sulla superficie appaiono vari tipi di crepacci (scannellature, spaccature, karren, ecc.) e in profondità numerose cavità quali pozzi, gallerie e caverne, determinate più spesso dalle fessure create dall’attività tettonica.
Forme carsiche superficiali
I crepacci o fenditure (karren, scannellature, spaccature) sono incavature nella roccia di varie dimensioni e forme. La loro grandezza e la forma dipendono dalla quantità di precipitazioni, dalla composizione delle rocce (incidenza del carbonato di calcio CaCO3 nella roccia di carbonato), dall’inclinazione del terreno e dal grado di spaccatura della roccia.
I karren sono stati creati per via dell’azione corrosiva dell’acqua lungo le spaccature formate nel processo di sedimentazione degli strati o in occasione di sollevamento, increspamento e sprofondamento delle rocce.
Le scannellature, come anche le spaccature, vengono formate nelle rocce compatte per via dell’attività delle acque ricche di biossido di carbonio.
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Le doline sono incavature nel terreno a forma di imbuto, pozzo, ciotola o irregolare. Possono essere formate con il crollo del tetto dei vacui sotterranei nei terreni frammentati dal punto di vista tettonico e per via dell’attività corrosiva dell’acqua lungo le spaccature. Vengono formate dall’azione corrosiva dell’acqua.
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Monoliti, torri, rupi, pilastri o statue sono stati creati per via della decomposizione selettiva nelle rocce più forti e più resistenti alla decomposizione chimica e meccanica rispetto alle rocce circostanti.
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Forme carsiche sotterranee
Le forme carsiche in profondità vengono create con l’ampliamento delle spaccature o cavità per l’azione corrosiva e erosiva (chimica e meccanica) dell’acqua.
Nel territorio del Parco la forma carsica sotterranea più frequente sono i pozzi mentre le gallerie sono notevolmente meno presenti.
I pozzi sono una forma carsica sotterranea tipica con canali verticali o inclinati ripidamente dell’inclinazione totale superiore a 45°, mentre le gallerie rappresentano forme speleologiche con canali orizzontali o leggermente inclinati.
Le caverne sono cavità sotterranee non fisicamente collegate con la superficie ovvero senza ingresso. Di solito vengono scoperte in occasione dei lavori edili nel carso.
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Creazione delle rocce del Velebit
Le rocce del carso del Velebit furono create nei bassifondi del mare in un viaggio lungo più di 6.000 km, partendo dalla zona a Sud dall’equatore fino alla 45a parallela della latitudine settentrionale. In quel mare di fanghiglie di carbonato e di gusci frammentati e scheletri degli organismi morti alghe, foraminiferi, crostacei, cnidari, spugne e altri) con la sedimentazione furono creati gli strati di carbonato di spessore di centinaia, ma anche di migliaia di metri. Gli strati sedimentati diventavano più duri o si cementavano e leggermente si piegavano, frammentavano, abbassavano e sollevavano sopra il livello del mare. I movimenti erano causati dalla pressione della piastra africana su quella europea. Le pressioni più forti provocavano movimenti più forti e il sollevamento degli strati sedimentati “prevelebitici” e con ciò il più forte increspamento, sprofondamento, la frammentazione e la decomposizione.
E così, una quarantina di milioni di anni fa, iniziarono la formazione e la crescita della montagna, ma anche il processo di distruzione, frammentazione e decomposizione meccanica e chimica delle rocce sollevate. Tuttavia, appena 23 milioni di anni fa iniziò il periodo di movimenti tettonici più forti e il suo sollevamento più importante. La pressione dell’Africa sull’Europa permane ancora oggi e si manterrà anche nel futuro che vuol dire che il Velebit continua a sollevarsi.
Età delle rocce nel Parco nazionale Velebit settentrionale
Sul territorio del Parco nazionale Velebit settentrionale possono essere viste le rocce di diversa età, proprio per via delle attività tettoniche. Pertanto, solo con un passo possono essere saltate anche decine di milioni di anni, perché un piede può essere sulle rocce di età di oltre 200 milioni di anni, mentre l’altro può essere già sulle rocce di età di “solo” una quarantina di milioni di anni.
Questa zona è formata di strati sedimentati, prevalentemente di carbonato, calcare e dolomite, e di rocce clastiche composte da frammenti (granuli o clasti) creati con la distruzione di altre rocce.
Trias
Le rocce di età più grande nel Parco sono situate nella zona di Štirovača e furono create attraverso tre diversi processi di sedimentazione al periodo triassico (da 235 milioni fino a 200 milioni di anni fa). Il primo processo di sedimentazione si svolse nel mare basso, il secondo dopo il ritiro del mare e il terzo nel periodo quando il mare di profondità bassa, appena di una quindicina di centimetri, allagò di nuovo tutta la zona.
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Giurassico
Una grande parte del Parco è situata negli strati formatisi al periodo giurassico (da 200 fino a 145,4 milioni di anni fa). Era un periodo lungo e tranquillo, una cinquantina di anni di mare basso e calmo in cui fioriva la vita delle comunità vegetali e animali di alghe, chiocciole, crostacei e altri. In quel periodo furono create da questi organismi le masse più grandi delle rocce di carbonato che troviamo oggi nel Parco.
Però, in alcune altre zone questo periodo fu caratterizzato dalla presenza di grandi dinosauri, giganteschi rettili e altri.
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Cretaceo
Nel territorio del Parco, ma solo nella località della valle Rogić dolina possono essere trovati gli strati formatisi nel periodo cretaceo (da 145,5 fino 65,5 milioni di anni fa). Continuò l’ambiente del mare basso del periodo giurassico, però in questo periodo vissero la loro fioritura molluschi e in particolare crostacei della famiglia di rudisti. Alla fine del periodo cartaceo avvenne l’emersione e contestualmente cessò anche la sedimentazione dei carbonati sul territorio del Velebit di oggi.
Allora morirono tutti i dinosauri terrestri e marini.
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Terziario
L’area più ampia dei monoliti Hajdučki i Rožanski kukovi, nonché i pendii litorali del Velebit, sono composti dalle rocce chiamate le brecce del Velebit. Furono create nelle cavità di rilievo antichissime all’epoca delle forti attività tettoniche quando tutto il territorio “prevelebitico” iniziò a sollevarsi. Le brecce del Velebit furono formate con la sedimentazione dei frammenti derivati dagli strati sollevati già prima che poi furono frammentati, induriti e sminuzzati. Con l’indurimento dei frammenti formati nel modo descritto con i successivi movimenti tettonici e il loro sollevamento, oggi li troviamo nelle cime più alte del Velebit settentrionale. Proprio in questi strati si trovano anche gli ingressi nei pozzi più profondi del mondo.
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Quaternario
Gli strati più recenti che possiamo trovare nel Parco furono formate negli ultimi 2,6 milioni di anni. Furono create grazie alle variazioni frequenti del clima ed alle successioni delle ere glaciali e interglaciali. Per via dello scioglimento dei ghiacciai furono create le morene, composte di till – frammenti di rocce mischiati e non collegati di varie dimensioni, da un millimetro ad alcuni metri. Sono ben evidenti nella zona di Bilensko Mirevo e Dundović Mirevo dove hanno formato le riconoscibili forme nel rilievo quali dumlin, esker, pentolino ed altre.
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